giovedì 16 dicembre 2010

lunedì 6 dicembre 2010

“ARTE PER REGALO 2010”

Statart e il Circolo Culturale Bertolt Brecht sono lieti di invitarti a partecipare all'iniziativa:



“ARTE PER REGALO 2010”



che si terrà dal 20 dicembre al 20 gennaio presso il Circolo Culturale Bertolt Brecht con apertura dal martedì al giovedì dalle ore 16 alle 18 con chiusura durante le festività natalizie.

L’inaugurazione sarà il 20 dicembre dalle ore 18.
Scopo di questa iniziativa è incrementare e supportare un'idea differente di mercato legato alle festività natalizie, dando l’occasione al pubblico di avvicinarsi all'arte e all'artigianato di qualità, offrendo la possibilità di acquistare un oggetto unico.

Forma di Espressione Inaugurazione Giovedi' 2 Dicembre ore 19.00


L’uomo da sempre scopre il modo per avvicinarsi alle diverse culture, etnie e popoli, adoperando come primordiale linguaggio Simboli, Segni e Colori che non hanno mai smesso di produrre appartenenza tangibile e spirituale.
L’uomo è sempre meno lontano,
l’arte lo fa essere ciò che è meraviglia, stupore, estasi.
Gli artisti che vi presento con le loro opere ci offrono una meravigliosa comunicazione universale che non chiede altro di essere ascoltata e vista.

Dott.ssa Daniela Accorsi

Ambrosetti Marina Faini silvia Martinazzo Davide
Confeggi Giovanni Fibonacci Pietro Maxo della Rocca
Dametti Riccardo Francescon Enrico Nicolini Patrizia
Di Lecce Pietro Galligani Tommaso Panarò Domenico
Di Stefano Massimo Giordano Nicoletta Randazzo Pietro
Enacovici Georgeta Mita Maiorano Milena Spreghini Roberto

mercoledì 24 novembre 2010

Mostra Collettiva




Incisori Italiani Contemporanei
Vigonza Padova
dal 27 novembre 2010 al 31 dicembre 2010 Castello dei Da Peraga
Via Arrigoni, 1 - Vigonza
orari sabatoe domenica / 16.00-20.00

nella foto 'espansione circolare' incisione su rame

venerdì 5 novembre 2010

Le Mostre del Triangolo Nero 142



Domenico D'oora
painting today


Con il titolo Painting Today viene presentata, presso lo spazio dell’Associazione culturale “Il Triangolo Nero”, una selezione del recente ciclo di opere di Domenico D’Oora il cui lavoro si è segnalato tra i più significativi della recente pittura astratta.
In questo nuovo ciclo di dipinti monocromi D’Oora focalizza la complessità della relazione dell’interazione cromatica proponendola nel suo divenire realtà fisica, nel farsi delle sue illimitate possibilità di declinazione.
Nella severa riduzione minimale degli elementi fondanti della pittura si delinea un atteggiamento di ascendenza concettuale, fuori dall’empasse della pittura analitica, in grado di rinnovare, senza rinunciare a tutto il suo portato storico, l’oggetto pittorico, nello splendore del colore, nell’imprevedibilità dialogica del suo procedimento.
Le opere su tela, tutte di forma quadrata, sono caratterizzate da una straordinaria concentrazione cromatica capace di sommuovere l’attenzione, operando contemporaneamente in modo autoriflessivo su versanti che coinvolgono razionalità e sensibilità, coniugando un distaccato e impersonale agire della pittura con il realizzarsi di una sua possibile intensità poetica.
In mostra sono presentati altresì gli Ipertrapezoide, (dittici sagomati), Trittici e le Sequences (polittici di monocromi) e alcuni dipinti monocromi su carta.

Domenico D’Oora è nato a Londra 1953, intensa la sua attività espositiva e di scrittura critica - recente il libro d’artista Vista della Vista per le Edizioni Peccolo di Livorno – ha presentato in catalogo varie mostre tra cui: A. Burri, J. Cage, Dadamaino, G. De Dominicis, R. Floreani, P. Gioli, H. Hartung,
S. Martini, C. Massini, V. Matino, A. Perilli, G. Scelsi, I. Valenti…

Mostre personali recenti: Galerie Appel, Frankfurt; Lazertis Galerie, Zurich; Galleria Il Milione, Milano; Folini Arte Contemporanea, Chiasso; Biffi Arte Contemporanea, Piacenza; Arte Silva, Seregno; Galleria Miralli, Viterbo; Cavenaghi Arte, Milano; Palazzo Correr, Venezia; Spazio Tikkun, Milano.
Recenti collettive: D’Oora Olivieri Vago, a cura di G. Menato, Palazzo Pretorio, Cittadella; Italienische Kunst von 1965, Lazertis Galerie, Zurich; Pittura Aniconica 1968-2007, a cura di C. Cerritelli, Casa del Mantegna, Mantova; Abstrakte landschaften, Frankfurter Westend Galerie, Francoforte. D’Oora Costantini Iacchetti, a cura di G. Bonomi, Galleria Il Milione, Milano; Bonfanti, Capogrossi, Castellani, Dorazio, D'Oora, Di Robilant, Werke auf papier, Lazertis Galerie, Zurich; Oltre il Monocromo, a cura di G. Bonomi, Fondazione Zappettini, Chiavari; Madreterra, a cura di
L. Sansone, Head Quarters Pirelli Bicocca, Milano; Astrazione nuovi episodi a cura di A. Madesani, Galleria Bianconi, Milano.

Mostra personale a Torino



presso il Diwan Cafè, via Barettti 15/c,Torino

organizzata da Nisunsi spazio creativo
via Baretti 9, Torino

giovedì 12 agosto 2010

arte sotto le stelle


Bella manifestazione tra le colline, lontani dai grandi centri abitati, dove si possono raccogliere le stelle cadute.

martedì 13 luglio 2010

le mostre del triangolo nero 141




Massimo Cavalli : incisioni di piccolo formato


Venerdì 21 maggio, alle ore 21.00, l’associazione culturale Il Triangolo Nero inaugura una mostra personale di Massimo Cavalli. L’occasione ci viene data dal desiderio di festeggiare gli 80 anni del maestro svizzero esponendo una scelta di bellissime incisioni di piccolo formato. Di Cavalli, in Alessandria, abbiamo già potuto ammirare, sempre al Triangolo Nero, una preziosa mostra di opere su carta (tempere e pastelli) e una rassegna antologica di grandi incisioni, presentata da Gabriele Allegro, al Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne a Palazzo Cuttica, nel 2007.
Per questo nuovo appuntamento, è il momento di lasciarci incantare dalla magia di questi fogli minimi che raccontano storie di segni forti e raffinati, evocativi ed astratti, ritmici e musicali, eseguiti con le collaudate tecniche dell’acquaforte e della puntasecca, quest’ultima praticata da Cavalli con la leggerezza di un fruscio di penna. Quasi tutti i fogli esposti sono stampati con algido e limpido nitore con un fondino di carta india di colore giallino che accentua e rende ottimale l’intrinseca luminosità del segno nervoso e vibrante dell’artista.

Massimo Cavalli nasce a Locarno nel 1930. Frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano dove apre uno studio nel 1962. Pittore e incisore espone nel 1967 alla Galleria del Milione di Milano con presentazione di Roberto Tassi. Nello stesso anno inizia una collaborazione stretta e proficua con lo stampatore Giorgio Upiglio e il suo atelier di “Grafica Uno”. Nel 1968 Vanni Scheiwiller pubblica una sua monografia nelle collana “Arte Moderna Italiana”. Numerose le mostre personali tenutasi dal 1957 a tutt’oggi; citiamo in particolare quella alla Pinacoteca di Casa Rusca di Locarno nel 1988, alla Galleria d’arte Villa dei Cedri di Bellinzona nel 1990, al Museo Jenisch di Vevey nel 1996, al Museo Cantonale d’arte di Lugano nel 2006. Ovviamente grandissimo è sempre stato l’interesse dell’artista ticinese per la grafica vantando, al proposito, un corpus di fogli calcografici e litografici che supera ormai le 700 unità. Altrettanto vasta è la bibliografia che riguarda edizioni originali e rare, cartelle, illustrazioni di libri di poesia e altre raccolte a tiratura limitata.

giovedì 29 aprile 2010

Le mostre del Triangolo



le mostre del triangolo nero 140

luisa elia
sculture recenti

inaugurazione: venerdì 16 aprile 2010, ore 21.00
la mostra sarà aperta sino al 15 maggio 2010
orario: solo il giovedì dalle 17.30 alle 19.30
altri giorni per appuntamento (cell. 349-5879417)
e.mail: triangolo.nero@libero.it
e.mail: belletti_paolo@fastwebnet.it

il triangolo nero
corso cento cannoni 16
15121 alessandria

mercoledì 14 aprile 2010

Mostra di Gianni Baretta






SPAZIOTEMPORANEO
Mercoledì 7 aprile 2010 alle ore 18,30
GIANNI BARETTA
“Il senso incerto delle cose”

a cura di Anna Comino
La mostra proseguirà fino al 3 maggio
Catalogo in galleria
SPAZIOTEMPORANEO di Patrizia Serra
Via Solferino, 56 - 20121 Milano
tel. e fax. 02 6598056 è aperto al pubblico
dal martedì al sabato dalle ore 16 alle 19.30
e-mail: spaziotemporaneo@tiscali.it
www.galleriaspaziotemporaneo.it

Comunicato stampa
Quasi trent’anni di paziente lavoro, di “annotazioni” a tempera, di descrizioni tonali, di impalpabili atmosfere, restituiscono Il senso delle cose. Incerto è un di più, un’appendice che può avere altre sfumature, altre declinazioni, altre intenzioni. Gianni Baretta, “narratore dell’astrazione”, come ama definirsi, raccoglie meticolosamente i “pensieri” che hanno origine dalle mille suggestioni che attraversano la sua esistenza di essere sensibile incline alle lettere e all’arte. “La partenza”, scrive Anna Comino, “è sempre un coup de foudre, un innamoramento disperato per qualcosa che l’artista sente vicino ai dati della sua esperienza, e che diventa il tema del ciclo narrativo. Rapito da un testo, da una musica, Gianni si sprofonda in un clima creativo dove si sovvertono gli abituali parametri, dove le parole illustrano, le immagini narrano. Il lavorio del pensiero accoglie il flusso sovraccarico di impulsi, che la mano districa pazientemente e, facendosi vettore, srotola sulla carta”. Fogli e fogli, intrisi di colore, di luce, di aperture. Viaggi del fare e viaggi dell’anima si concentrano in piccole opere che raccolgono il senso dell’esperienza.

collettiva IL MURO

"Il Muro"1989 - 2009
15 aprile 2010 ore 17:00
aperta fino al 9 maggio 2010
orario da martedì a domenica ore 11:00 – 17:00
LUOGO
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis National Art Museum

INDIRIZZO
V. Putvinskio g. 55, LT-44248, Kaunas Lituania
Zilinskas Art Gallery Neoriklausomybes 12 – Kaunas Lituania

collaborazioni Julie Azoulay, Silvia Barbero
a cura di Enzo Fornaro, Mario Napoli
testi di Maura Ghiselli, Elena Putti

Dalla notte tra il 9 e il 10 Novembre dell’anno 1989, data che decretò la riunificazione del territorio tedesco, sono passati precisamente 20 anni, ed in occasione di questa significativa ricorrenza, l’Associazione Culturale Satura, con la collaborazione dei suoi migliori artisti, decide di rendere omaggio alla caduta del Muro di Berlino organizzando una rassegna d’arte contemporanea itinerante, che partendo dalla sede di Genova, visiterà importanti città d’arte europee. Prima tappa dell’evento sarà il Mikalojus Konstantinas Čiurlionis National Art Museum di Kaunas in Lituania.
L’ambizione del progetto, è documentare come l’arte possa aiutare la società a capire e meglio valutare i tempi che cambiano, in funzione della sua attitudine a riflettere l’evoluzione della società stessa e degli eventi che la contraddistinguono. La Modernità, infatti, ha indissolubilmente vincolato fra loro Arte e Storia, al punto che alcuni addetti ai lavori suggeriscono di iniziare a considerare l’Arte, proprio per la sua naturale proprietà di rispecchiare il contesto nel quale si sviluppa, come un’alternativa e un’integrazione alla politica quotidiana.
Anche per questo artisti e creativi, oggi, ad un ventennio dalla caduta del Muro di Berlino, restano e sono come non mai un veicolo di rappresentazione storica e sociale di eccellente efficacia e potere comunicativo.
L’idea di riunire in un’unica rassegna collettiva le esperienze di diverse e molteplici personalità dello scenario contemporaneo italiano, nasce proprio dall’esigenza di ricostruire una visione quanto mai eterogenea e libera del tema, interpretato e filtrato da sensibilità e prospettive tra loro anche profondamente discostanti. A dimostrare come l’Arte sia perfettamente in grado di trasformarsi in un insostituibile strumento di contatto tra voci diverse, tanto da svincolarsi da ogni restringente barriera creata dall’imposizione di un linguaggio convenzionale.
L’obbiettivo di questo programma è impostato sulla volontà di dimostrare come quella che viene definita “l’amabile finzione dell’arte” è, in casi come questo, sapientemente messa al servizio, non esclusivamente di una visione “autonoma” dell’arte stessa, ma anche e soprattutto all’ormai inevitabile contaminazione delle discipline creative con l’ambiente socio politico dal quale sono condizionate.
Al valore culturale soggettivo della singola opera d’arte, si sostituisce ineluttabilmente il valore globale dell’esposizione e dell’idea che la promuove, ed è proprio questa la sostanziale collocazione in cui sta attualmente maturando la storia dell’arte moderna: non si analizza più l’elaborato come un prodotto a sé stante, né l’artista semplicemente come un “artigiano” dell’estetica, piuttosto l’arte deve essere a pieno titolo considerata come un punto di vista più elevato dal quale osservare, leggere e capire importanti pagine della storia e della civiltà ad essa rapportate, e l’artista colui che possiede la facoltà di parafrasare gli eventi filtrandoli attraverso la sua coscienza creativa.
Quando, come in questo caso, l’ Arte è messa al servizio della Storia, esplora e contribuisce a rendere quasi tangibile una allegorica Quarta Dimensione, che valica la superficie bidimensionale della pittura e quella tridimensionale della realtà universalmente percepita, per aprire la strada ad un percorso cognitivo maturato in aggiunta al dato certo, superando l’apparenza meramente visiva del quadro e l’ effettiva concretezza del fatto storico. (MAURA GHISELLI)
Per tutti il muro di Berlino è prima di ogni altra cosa un simbolo storico. Una piaga sulla pelle di una città che ha molto sofferto. Ma questa fitta cortina di cemento, che per lungo tempo ha celato la città a sé stessa, è stata anche un vivo teatro di speranza per molte generazioni di ideali.
Sopra quel muro durante i lunghi anni della divisione sono germogliati anche i colori: come una grande tela, scesa dal cielo sopra Berlino, il lunghissimo serpentone grigio del Mauer, è stato il quadro inconsueto per artisti di tutto il mondo.
I disegni che hanno graffiato quel muro, quasi a volerlo nascondere, oltrepassare, sono l’espressione indimenticabile di come la creatività sia capace di rendere bello anche ciò che non lo è affatto. Per fuggire da un cattivo presente e prefigurarne un futuro migliore.
Questo moto di ribellione e di speranza non si è però arginato lungo la faglia tedesca: si è invece propagato in tutta l’Europa come una scossa positiva che ha stimolato all’arte e alla libertà. Le frizione fra Est ed Ovest ha generato anche una tensione positiva.
Il risultato è il fiorire di molte arti rinvigorite sotto la stella della Guerra Fredda: il cinema, il design, la pittura, la letteratura, perfino la moda, raggiunsero livelli di qualità altissima ed un’espressione stilistica unica ed innovativa.
E’ questa grande carica propulsiva emersa dall’esperienza del muro e dalle sue macerie, che oggi, a vent’anni dalla sua caduta, Satura vuole celebrare.
Il suo stretto legame con l’arte che esso ha sia accolto che ispirato, lo rende un tema significativo e profondo per le opere contemporanee.
Satura, che da anni si occupa di promuovere le arti con entusiasmo e liberalità, ha ideato per questa ricorrenza una mostra itinerante per creare un confronto fra artisti di varie nazionalità.
La raccolta di opere di artisti italiani, selezionate da Satura per rappresentare il tema, si arricchirà, lungo le tappe della mostra, dei lavori degli artisti locali.
Come un grande fiume del Nord la collezione sarà portata alla città successiva, creando un percorso di scambio e dialogo lungo l’asse dell’Est prima di fare ritorno a Genova.Queste diverse realtà si incontreranno in un terreno comune e fecondo, unite dalla solidarietà che l’esperienza del Muro, sebbene in modi diversi, ha costituito per ognuna di esse. (ELENA PUTTI)
Artisti partecipanti
Paolo Ancarani, Antonella Aprile, Tommaso Arscone, Mario Bardelli, Serena Basei, David Biasini, Raffaella Bisio, Bucciarelli&Miglio, Gabriele Buratti, Virginia Cafiero, Sara Calzolari, Silvia Cappiello, Luigi Carpineti, Gianfranco Carrozzini, Rossana Tara Cassoletti, Cristina Cattaneo, Rossana Chiappori, Meri Ciuchi, Milly Coda, Nicoletta Conio, Nelli Cordioli, Valerio Cosimo, Giuliano Crepaldi, Carolina Cuneo, Marina Dagnino Isnaldi, Riccardo Dametti, Daniela Da Riva, Valentina De Chirico, Gigi Degli Abbati, Elena Del Fabbro, Luca Di Castri, Walter Di Giusto, Maria Di Nitto, Angela Di Sanza, Cira D’Orta, Sabrina Faustini, Saverio Feligini, Enrico Francescon, Alfredo Galleri, Francesca Galleri, Maria Gambacorta, Gianluigi Gentile, Luisa Giovagnoli, Fabio Giovinazzo, Lilli Gloria, Riccardo Laggetta, Grazia Lavia, Rodolfo Lepre, Nadia Magnabosco, , Marilde Magni, Giuseppe Manneschi, Graziella Gemignani Menozzi, Massimo Micci, Marcella Mineo, Manuela Moscato, Munico, Riri Negri, Peter Nussbaum, Gabriella Nutarelli, Sofia Paoletti, Paola Pappalardo, Lucia Pasini, Giuliana Petrolini Arcella, Giuliana Piccardo, Elisabetta Piu, Sergio Poggi, Marco Ponte, Luana Resinelli, Alessandro Rietti, Stefania Rizzelli, Guido Rosato, Enrico Paolo Rossi, Cristina Ruffoni, Sergio Saracino, Simona Sarti, Valentina Scattolin, Katia Scotti, Giuliana Silvestrini, Gabriella Soldatini, Giovanni Soncini, Alberto Sordi, Claudio Spoletini, Rosaria Stevanazzi, Alessandro Tambresoni, Ivan Tosi, Barbara Tuso, Maria Vittoria Vallaro, Elena Verardo.
Mikalojus Konstantinas Čiurlionis (Varėna 1875 - Pustelnik 1911) compositore e pittore lituano, studiato e considerato in Europa e nel mondo, in Italia rimane un nome pressoché sconosciuto. Čiurlionis fu un visionario attivo tra il tardo romanticismo e l’epoca moderna, uno dei grandi innovatori paragonabile a Scryabin, Schönberg e Ravel, coi quali non condivideva solo l’anno di nascita. In 35 anni ha composto più di 200 composizioni per piano, quartetti d’archi, numerose composizioni per coro basati sui salmi e circa 200 tele, nessuna delle quali é stata venduta mentre era in vita. Čiurlionis studiò piano e composizione al conservatorio di Varsavia dal 1894 al 1899, in seguito si perfezionò al conservatorio di Lipsia (1901 - 190 2), e studiò disegno all’ Istituto di Belle Arti di Varsavia (1904 – 1906). Fu molto attivo anche nelle élite culturali di San Pietroburgo. Soggetti delle sue opere pittoriche sono i cicli delle stagioni, i segni zodiacali, leggende lituane dove é facile riscontrare il forte impatto del paganesimo. Per quanto riguarda il suo lavoro musicale, Čiurlionis ha adattato numerose canzoni del folklore lituano per coro, e composto i poemi sinfonici Miške (Nella foresta) e Jūra (Il Mare). L’arte di Čiurlionis per quanto proiettata all’avanguardia è strettamente legata alla sua terra. In numerosi lavori come: Sun sonata, spring sonata, grass snake sonata, sonata of the sea si possono riconoscere gli alberati paesaggi del sud della Lituania, vicino Druskininkai. E' evidente nei suoi paesaggi l'illusione che lo spazio (e quindi poi il tempo), si espanda, la stessa sensazione si prova osservando le infinite pianure della Lituania. Un'influenza a questo riguardo potrebbe esser arrivata dal crescente interesse (in quel periodo) per l'arte giapponese, che portò molti collezionisti e artisti di San Pietroburgo, Varsavia e Berlino ad interessarsi agli Ukiyo-e, le "immagini del mondo fluttuante.

domenica 28 marzo 2010

elisabeth scherffig



modulando:
segno immagine percezione


inaugurazione: sabato 6 marzo 2010, ore 18.00
la mostra sarà aperta sino al 1 aprile 2010
orario: solo il giovedì dalle 17.30 alle 19.30
altri giorni per appuntamento (cell. 349-5879417)
e.mail: triangolo.nero@libero.it
e.mail: belletti_paolo@fastwebnet.it