XILOGRAFIA A CONFRONTO
'Aspetti Storie Analogie'
Francesco Casorati – Mario Surbone
Marina Bindella – Guido Navaretti
Gianni Baretta – Enrico Francescon
L'attuale rassegna di sei artisti di diverse generazioni e
provenienti da storie ed esperienze differenti vuole porsi come uno dei molti e
possibili confronti sul modo di interpretare la tecnica xilografica. Con il
termine xilografia si intende la tecnica di incisione di una immagine su una
matrice di legno (dal greco xilos) e la sua stampa mediante inchiostrazione
della superficie piana lasciando dunque, dopo l'azione pressoria del torchio, i
segni/solchi incisi, liberi da inchiostro e quindi bianchi. Da molto tempo
ormai, sotto l'ombrello del termine xilografia, si accomuna lo scavo su diverse
tipologie di matrici. Proprio in questa mostra, nella 'Kunsthalle Czarnetta' di
Vignale, vedremo opere che sono state eseguite su matrici di linoleum, il
materiale più frequentato, ma anche su PVC, su gomme, metacrilato e su
quant'altro si voglia e possa provare.
Grandi e storici interpreti dello scavo su linoleum, sono i
'decani' torinesi Francesco Casorati e Mario Surbone dei quali, intorno al
decennio 1950/60 del secolo scorso possiamo ammirare preziosissimi fogli,
stampati all'epoca, nati dalle pulsioni di carattere figurativo-narrativo che
li accomunavano.
Le prime prove 'giovanili', intorno al 1950 di FRANCESCO
CASORATI con titoli come 'Suonatori', 'Battaglia navale', 'Figure nel bosco' e
altri ancora, già rappresentano tutta la poetica, sviluppata poi in calcografia
nei decenni a venire, di un artista che è stato fra i più completi e
sperimentali incisori del '900 italiano. Libertà e felicità
creativo-compositiva sono gli elementi che, su fogli fragili e poveri di carte
lise e vissute, traspaiono come presenze di commovente bellezza.
Con le stesse emozioni anche MARIO SURBONE caratterizza il
suo lavoro linoleografico, dei primi anni '60 con 'figure' forti e decise in
forma di silhouettes umane che affermano la loro presenza, forse anche
inquietante, con il loro inserimento in uno spazio compositivo appena accennato
che sa conferire connotazioni dal sapore scenografico.
MARINA BINDELLA, una delle più importanti rappresentanti
della xilografia italiana e non solo, presenta alcuni fogli di una produzione
recente, nei quali il vivido nero delle sue tessiture segniche fa rimbalzare il
bianco e la luce che ne deriva, in una situazione di equilibrio e di peso che
stupisce per la perfezione formale di composizioni frutto di una visione
progettuale sicura ed elegante.
GUIDO NAVARETTI ci offre i risultati della sua attuale
stagione incisoria sempre più tesa a suggestioni figurali. La sua ricerca si
contrappone e dialoga, per alcune analogie di segno, con la Bindella ma si
evidenzia per una organizzata rappresentazione narrativa che sorprende per la
qualità puntigliosa del suo 'scavare' grandi superfici di metacrilato sulle
quali il segno metodico e profondo agisce con nitidi percorsi che hanno sicure
radici nella cultura
xilografica orientale e giapponese in particolare.
GIANNI BARETTA ha una lunga storia di acquafortista ma
qualche volta si cimenta anche tra i difficili, e per lui meno consueti, lidi
della xilografia. Le sue prove sulla gomma e sui linoleum viaggiano in
parallelo con il segno, tipicamente tagliente e puro, come quello che nasce
dalle punte per l'acquaforte; con le sgorbie gioca nel ricercare composizioni
di ascendenza lirica e di invenzione di fantasia, condizioni e situazioni creative
che sono il terreno comune da cui nascono i suoi innumerevoli disegni.
L'area di ricerca
privilegiata da ENRICO FRANCESCON conduce a quella della più classica
astrazione. In questa direzione molto precisa e a lui particolarmente consona
si muovono gli elementi formali che costituiscono i mattoni fondanti del suo
operare. Linee che si destreggiano fra geometrie quadratiche, elementi angolari
e circolari, ellissi sospese e tracce dritte o curvilinee trovano un solido
equilibrio compositivo che l'artista alessandrino sa ben gestire anche con un
intelligente e dialogante intervento di colori.
La mostra si inaugurerà
domenica 7 aprile 2019, alle ore 17,30 e rimarrà aperta sino al 26 maggio 2019con orario: venerdì , sabato e
domenica dalle 17,00 alle 20,00.
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